Fratelli di Macon (Grande Oriente di Francia) in visita alla G.L.D.I.R.S.

Fratelli di Macon (Grande Oriente di Francia) in visita alla G.L.D.I.R.S.

Con i Fratelli di Macon vi è un solido rapporto di amicizia, stretto molti anni or sono dal nostro Gran Maestro, che conserva nella memoria l’affettuosa accoglienza che gli fu riservata allorquando si recò in visita in quella città, invitato dalla Loggia “Les Arts Réunis” per illustrare la situazione della Massoneria in Italia.

Macon è la città più meridionale della Borgogna, situata a 65 km a nord di Lione, che si estende sulla riva occidentale della Saona tra la Bresse a est, il Beaujolais a sud ed i monti del Mâconnais ad ovest. E’ una città incantevole, ricca di storia e di tradizioni, che merita una visita, che i FFF della G.L.D.I.R.S. si propongono di fare, accogliendo l’invito che è stato loro rivolto dai Fratelli d’Oltralpe.

I Fratelli di Macon in visita a Napoli, accompagnati dai loro familiari, avevano manifestato il desiderio di partecipare ad una Tor. della G.L.D.I.R.S.

Quale occasione migliore della celebrazione dell’Equinozio di Primavera, nella impareggiabile cornice dell’Hotel dei Congressi di Castellammare di Stabia, che ha ospitato più volte eventi importanti della nostra storia?

Ha presieduto i lavori di celebrazione del suggestivo rito, tratto dalla più antica tradizione massonica italiana, Sergio Ciannella G.M. della G.L.D.I.R.S. Sono convenuti per l’occasione Fratelli dall’Abruzzo, dalla Toscana, da Padova, oltre, ovviamente, che dagli Orienti della Campania: Napoli, Avellino, Piedimonte Matese.

La Tornata è stata arricchita da diversi interventi, oltre quello ufficiale dell’Oratore, di grande spessore iniziatico. Il M.V. della Loggia di Macon ha colto l’occasione per illustrare il delicato momento che sta attraversando la Massoneria in Francia. Il G.M. della G.L.D.I.R.S. ha concluso con un indirizzo di benvenuto agli ospiti e di riflessioni su cosa significhi essere massoni oggi, prendendo spunto dalla complessa e multiforme simbologia dell’Equinozio di Primavera.

Una cena di gala, nella quale sono stati protagonisti l’armonia, l’affetto fraterno, la volontà di stare insieme e di operare nel solco della tradizione, ha preceduto il commiato, accompagnato dalla improvvisata esecuzione della “Marsigliese” e dell’”Inno di Mameli” da parte di un giovanissimo pianista.

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