di Sergio Ciannella

altayyb-papa.jpgDa quando tre secoli fa è divenuta una istituzione mondiale, la Massoneria ha incessantemente propugnato l’ideale di fratellanza, non circoscritto come si ritiene erroneamente al circuito dei Liberi Muratori, ma esteso all’Umanità intera, dimostrando che non si tratta di semplice utopia, ma di progetto concreto al quale dedicare ogni energia. Infatti il lavoro di loggia non è altro che una sperimentazione di come possano unirsi e coesistere pacificamente esperienze e sensibilità diverse, spesso opposte.

Ciò grazie a due condizioni essenziali: coltivare un comune desiderio di conoscenza nella più assoluta libertà e rimuovere in nome della tolleranza tutto ciò che possa dividere per pregiudizio e rigidità mentale.

Per cogliere questo obiettivo è stato necessario bandire dal confronto tra massoni i due temi che da sempre hanno alimentato la conflittualità umana, la politica e la religione, proponendo soltanto l’accettazione di principi basilari che tutti possono condividere: sul piano politico il trinomio libertà-uguaglianza-fratellanza, su quello religioso la formula Grande Architetto dell’Universo, nella quale ogni massone dotato di una personale visione del trascendente può collocare la propria convinzione.

La Storia rammenta che in nome di Dio si sono scatenati i più violenti e sanguinosi conflitti e che tuttora i fanatismi religiosi sono alla base delle peggiori atrocità consumate mediante atti terroristici.

Ogni massone gioisce quindi nell’apprendere che uno dei maggiori esponenti della Religione Islamica, il grande Imam di Al Azhar, Ahamed Al-Tayyib, avvertendo i pericoli del declino culturale che fa presagire lo scoppio di una terza guerra mondiale, ha organizzato ad Abu Dhabi la “Conferenza sulla fratellanza umana”, invitando Papa Francesco, il massimo rappresentante della Cristianità, e altri 700 religiosi di tutto il Mondo.

La convergenza dei due grandi protagonisti del meeting sui temi trattati, in particolare i pericoli incombenti sulla Umanità e la condanna di ogni forma di violenza, apre il cuore alla speranza che venga isolato sempre più il fanatismo religioso e che i grandi della Terra possano tener conto nelle loro azioni future di questo grande esempio di tolleranza. Aver dimostrato al Mondo intero che anche le divisioni più profonde e plurisecolari tra due diverse visioni religiose possono essere superate in nome della fratellanza universale, quando è in gioco il futuro dell’Umanità, rappresenta un segnale importantissimo che spinge tutti gli uomini e donne di buona volontà a cooperare a questo grandioso progetto di pace e solidarietà, mediante il contributo, modesto ma essenziale, di ispirare il proprio vivere quotidiano a tolleranza e rispetto dei propri simili.

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