Ammesso alla discussione presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo il ricorso contro il Governo italiano per la persecuzione verso la Massoneria

Ammesso alla discussione presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo il ricorso contro il Governo italiano per la persecuzione verso la Massoneria

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo ha deciso di prendere in considerazione il ricorso presentato dalla Gran Loggia d’Italia di Rito Scozzese contro lo Stato Italiano.

La comunicazione è stata data ufficialmente dalla Cancelleria della Corte facendo sapere che “il ricorso sarà portato all’esame quanto prima possibile”.

La decisione finale della Corte non è ovviamente scontata, ma l’aver inserito il ricorso all’ordine del giorno dei lavori dimostra che la richiesta avanzata dalla Gran Loggia d’Italia di Rito Scozzese è ritenuta valida e sostenibile, e questo è già un primo risultato positivo il cui valore non può sfuggire.

Nel ricorso, presentato dall’avv. Sergio Ciannella per conto della Gran Loggia d’Italia di Rito Scozzese, viene fatto esplicito riferimento alla violazione dei diritti umani che stanno subendo in Italia gli iscritti alla Massoneria, in particolare per le conseguenze di quanto è affermato nel cosidetto “Contratto per il governo del cambiamento” sottoscritto il 18 maggio dai due partiti che fanno parte dell’attuale Governo italiano (Movimento 5 Stelle e Lega), laddove si fa divieto “di affiliazione a logge massoniche e similari per magistrati e militari, e l’obbligo di dichiarare la non appartenenza per politici e pubblici dipendenti”.

Tale dichiarazione, che l’attuale Presidente del Consiglio non ha corretto al momento del suo insediamento, facendola così di fatto “divenire un atto di governo dello Stato Italiano”, ha acquisito ufficialità ed efficacia a seguito del voto di fiducia espresso dal Senato e dalla Camera.

Il danno che deriva dalla ingiusta esclusione da qualsiasi incarico governativo per chi sia iscritto ad una Loggia Massonica è evidente e notevole, ma a questo deve aggiungersi il danno, non certo minore, che deriva dalla lesione alla dignità e onorabilità di qualunque cittadino iscritto alla Massoneria che si vede equiparato nella discriminazione a coloro che sono macchiati di reati gravi.

Siamo, insomma, ad una vera e propria “caccia alle streghe” che poggia i piedi sulla ignoranza e sul preconcetto.

Con questa affermazione – si sostiene nel ricorso - il governo italiano “ha esercitato una indebita e ingiustificata ingerenza nella vita privata dei cittadini,e rappresentano un ostacolo alla loro libertà di scelta, oltre a una grave violazione della libertà di pensiero e di coscienza, nonché alla libertà di associazione, garantita dall’articolo 11, primo comma, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Lo stesso articolo della Convenzione dispone che l’esercizio del diritto di associazione non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle stabilite dalla legge come misure necessarie, ed è evidente che in tale categoria non può inserirsi l’appartenenza ad una Loggia Massonica sic et simpliciter, e assicura il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla Convenzione, senza nessuna discriminazione.

Alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stato inoltre fatto presente come in occasione delle elezioni politiche del marzo 2018 il Movimento 5 Stelle ha escluso dalle proprie liste un candidato perchè Massone e come lo scorso 4 ottobre la Regione Siciliana ha approvato una legge che impone l’obbligo dei deputati dell’Assemblea Regionale e della Giunta, nonché dei Sindaci e Assessori di tutti i Comuni della Sicilia di dichiarare se appartengono o meno a logge massoniche.

Discriminazioni, tutte queste, che sono inaccettabili dal momento che non poggiano su realtà acclarate (come quelle che riguardano persone che abbiano commesso gravi reati) ma sono evidentemente frutto di pregiudizi e convinzioni non dimostrate che ledono la dignità prima ancora che i diritti degli uomini e, aggiungiamo, lasciano di che pensare sulle capacità di chi le ha formulate, ponendo dubbi sui motivi di chi ha inteso in tal modo calpestare cittadini che non hanno commesso alcun reato e che, anzi, hanno alla base del loro operare, il rispetto delle leggi stabilite dalla Costituzione.

Non vorremmo ritenere che, come è stato affermato lo scorso 18 ottobre a Parigi in una affollata manifestazione tenuta nella sede della Gran Loggia di Francia, presenti il Gran Maestro e numerosissimi Massoni francesi e italiani, l’attuale governo italiano “ha paura della libertà” che le logge massoniche hanno invece cara, o che a spingerlo verso tanto sciagurata disposizione sia stata la impossibilità di controllare la Massoneria, piegandone la libertà di pensiero ai propri voleri ed ai propri fini. Impossibilità di controllo che, d’altra parte, in passato ha spinto contro la Massoneria anche altri partiti politici, in Italia. Anche se mai si era arrivati ai limiti inaccettabili posti oggi dal “Contratto per il governo” che il Presidente del Consiglio ha fatto proprio coinvolgendo in tal modo nel “patto” lo stesso governo e dividendo in tal modo i cittadini italiani in categorie di “accettabili” o “non accettabili” sulla base evanescente di quello che pensa chi detiene in quel momento il potere.

Riflettiamo su questo. Non vorremmo correre il rischio di precipitare in spire che già in passato hanno avvolto l’Italia, e non solo, con conseguenze terrificanti. Attenzione. Che la storia sia anche in questo caso maestra di vita.

C.B.

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